La missione

Visualizza la planimetria della missione La Congregazione delle Suore di S. Maria di Loreto da 23 anni è presente nel continente africano ad Isiolo ultima cittadina all'inizio della savana, essa è situata nella zona nord-est del Kenya ad 800 Km. circa dal confine con la Somalia e l'Etiopia. L'ambiente geografico è caratterizzato da un alternarsi di colline vulcaniche, che circondano l'immensa distesa della savana.
La vegetazione spontanea rigogliosa nel periodo delle piogge ,cede il posto all'aridità durante il periodo del vento, che soffia con forza per ben cinque mesi consecutivi, causando mancanza di cibo e moria del bestiame con l'acuirsi di episodi violenti dovuti a razzie che i diversi clan organizzano sia per la sopravvivenza, sia per la rivalità tutt'ora presente tra loro.

La gente che abita all'interno della savana vive normalmente di pastorizia, attività che impegna gli uomini ed anche i bambini nel condurre al pascolo il bestiame. Quando la stagione è propizia, questa attività favorisce il commercio del bestiame e consente una sopravvivenza discreta.
Le donne in genere seguono la famiglia ed hanno il carico di provvedere al fabbisogno quotidiano, inoltre quando è possibile, praticano il commercio dei frutti della terra per avere un misero introito in denaro che consenta loro di acquistare un po' di the o di riso.

Nelle limitate aree dove c'è la possibilità di irrigazione per la presenza di un pozzo o di un ruscello, parecchie famiglie seminano mais e fagioli, prodotti che ancora oggi sono la base alimentare della gente accanto ad una ciotola di latte caprino.

Le abitazioni sono poverissime sia nella struttura, che varia a seconda delle tribù, sia nelle suppellettili.
In questi ultimi dieci anni le capanne di fango e rami si vanno sostituendo con le baracche di legno ricoperte di lamiera certamente più sicure delle abitazioni di fango.
La città attualmente abitata da 35.000 abitanti è suddivisa in zone ed ognuna di esse è occupata da gruppi etnici diversi.
Ad Isiolo per molti anni sono vissuti pacificamente Meru, Turkana, Samburu, Borana, Somali, Kikuiu ed altre minoranze etniche provenienti da ogni dove anche dall'India. La città si snoda lungo il percorso della strada che ci collega con Nairobi per un tratto di 4 Km. circa, dopo di che superata la barriera (blocco militare) si procede sul tragitto sterrato verso l'Etiopia a nord e verso la Somalia ad est. Le abitazioni in città sono in muratura per la maggior parte, inoltre attualmente sono presenti alcuni servizi sociali quali: la banca, la posta, l'ospe-dale e parecchie scuole governative più o meno funzionali.

L'attività più esercitata è il commercio di bestiame, di prodotti agricoli provenienti dal Meru e di abbigliamento; questa fonte di guadagno è controllata dagli indiani a cui si vanno sostituendo i commercianti locali.

Le espressioni religiose sono rappresentate dai mussulmani, dai cattolici, da numerose sette religiose nonchè da esigui gruppi di animisti tutt'ora presenti all'interno della savana.
Nel 1977 la Congregazione, per esprimere la dimensione missionaria della nostra vita di consacrazione, ha affiancato l'attività del missionario arricchendola con la presenza di tre religiose.
Il sacerdote "fidei donum" proveniente dall' arcidiocesi di Vercelli operava sul territorio dal 1964 quando Isiolo era un minuscolo centro abitato da poche centinaia di persone legate alla vita del proprio clan, luogo di crescita e di sicurezza, ricco di tradizioni che esprimevano il bagaglio culturale del loro vissuto.

Un fattore non trascurabile in quegli anni fu la presenza della dominazione inglese che ha avuto i suoi risvolti positivi e negativi contemporaneamente. In questo contesto socio-culturale le prime tre sorelle hanno dato la loro risposta alle esigenze missionarie secondo le caratteristiche del nostro Carisma attraverso una presenza attiva e discreta come faceva Maria nella Casa di Nazareth.
Raggiunta la meta, le suore si sono inserite in un ambiente molto povero e guardandosi intorno, d'accordo con il missionario Don Luigi Locati si sono occupate dell'attività educativa e sanitaria.
Questi due ambiti apostolici hanno permesso loro di accostare molte persone: anziani, donne e moltissimi bambini nonchè gli ammalati, così gradatamente è maturato il tempo dell'annuncio evangelico già avviato negli anni precedenti dal sacerdote ed ora potenziato dalla presenza religiosa femminile.
Il missionario fin dall'inizio si era reso conto di quanto fosse importante una promozione umana infatti, partendo dalla situazione di isolamento in cui viveva la gente ha sensibilizzato gli anziani e le famiglie affinchè accogliessero l'opportunità dell'istruzione, fondò così una scuola cattolica. Questo primo passo non facile, fu via via accolto e poi richiesto tanto che, con l'arrivo delle suore, i sacerdoti hanno deciso di costruire nuove strutture con l'aiuto della Congregazione e di alcuni volontari per ospitare i ragazzi più sprovveduti di mezzi e più lontani dalla città.
Si è aperta la prima scuola materna e il primo boarding per maschi e femmine della scuola elementare.
Ad essi si garantiva l'opportunità di una crescita a livello umano-spirituale e si offriva anche l' occasione per sfamarli, chiedendo un minimo contributo alle famiglie e cercando l'equivalente per sopperire le spese presso gli amici in Italia.

L'avvento delle suore ha permesso contemporaneamente l'apertura del dispensario, punto prezioso di riferimento per i malati più poveri, che finalmente potevano accedere alle cure spesso troppo costose per le loro misere risorse. Tale servizio sanitario era organizzato in modo da garantire l'assistenza quotidiana presso la sede della missione ed anche su tutto il territorio del distretto.
La suora coadiuvata da una infermiera durante la settimana, raggiungeva i villaggi più sperduti per curare i malati e per promuovere l'educazione sanitaria a livello di prevenzione nei confronti della mortalità infantile.

Un'altra attività che occupava le suore durante le ore pomeridiane era il cucito, in questa occasione potevano così accostare le giovani dei villaggi .Intanto nell'area della missione le religiose, che condividevano con i Padri vitto e alloggio, programmavano gli interventi pastorali a livelli sempre più ampi; risale agli anni ottanta l'apertura della scuola tecnica per i giovani che volevano apprendere un mestiere, mentre per le ragazze si aprì la scuola di taglio e cucito a livello professionale.

La Congregazione ha potenziato la comunità locale inviando altre religiose che si sono spinte a Merti, località semidesertica a 250 Km. a nord di Isiolo, presso una missione costituita per la maggior parte dalla tribù Borana, le cui abitudini sono rimaste legate al nomadismo.
Questa zona situata a 350 Mt. sul livello del mare è soggetta ad un clima caldissimo e ventoso che ripercuote sulla vegetazione gli effetti della siccità; per cui i prodotti ricavati non sono sufficienti per il sostentamento della popolazione.
Le tre suore inviate dalla Casa Madre per il tempo della loro permanenza a Merti hanno lavorato secondo il nostro stile in modo gioioso, non badando ai sacrifici nel dispensario della missione, nella scuola materna, nei gruppi di catechesi e condividendo in semplicità le situazioni della gente, cercavano di promuovere una forma di vita meno dura.

La Congregazione, dopo parecchi anni di permanenza a Isiolo, decise di offrire alle numerose giovani che chiedevano di fare esperienza di vita religiosa, un ambiente adatto e più ampio per compiere il cammino di ricerca vocazionale; per questo si è impegnata con molto sacrificio ad erigere in una zona poverissima, la casa di formazione a cui è stata annessa una scuola materna oggi frequentata da 200 bambini circa, molti dei quali vivono in condizioni miserabili a causa delle situazioni familiari precarie "assenza dei genitori, mancanza di lavoro, impossibilità a frequentare la scuola sempre troppo costosa per loro".
La comunità religiosa durante la settimana accoglie i bambini della scuola materna dando la precedenza ai più diseredati; nel periodo delle vacanze offre ai giovani ed ai bambini in età scolare la disponibilità delle persone e degli ambienti e organizzando corsi di recupero scolastico e momenti ricreativi intervallati da un pasto caldo.

Attualmente la casa nota come "centro dei giovani" funziona a tempo pieno ed è un punto di riferimento per la parrocchia di S. Antioco, che dista alcuni chilometri da noi.
Gli anziani del luogo, osservando il lavoro delle suore e la preparazione prescolare dei loro bambini, a nostra insaputa e sorpresa ci hanno donato da qualche anno un' ampia area di terreno perchè si continui il lavoro di promozione umana e si costruisca una scuola elementare.

Terminate le procedure burocratiche, in quell'area si è costruito un pozzo per soddisfare le esigenze idriche della gente che vi abita nei dintorni; ora però rimane l'impegno di realizzare il progetto scuola, che desideriamo sia consono alle necessità della gente soprattutto dei più poveri.
L'intento è di offrire un minimo di istruzione avviando i ragazzi alla scuola elementare per evitare loro di divenire "ragazzi di strada". Tale realtà è molto diffusa ad Isiolo, sia per l'aumento continuo dei casi di A.I.D.S. , che rendono orfani molti bambini sia per altre cause quali:la poligamia, la prostituzione, la droga ed il diffondersi della violenza sempre più serrata.
Questa realtà così cruda ci sollecita ad offrire concretamente la nostra risposta di aiuto erigendo un minimo di strutture educative oltre che di protezione.

Con la semplicità dei piccoli desideriamo esprimere al Signore la nostra gratitudine per i benefici che costantemente ci dona attraverso la fattiva collaborazione dei fratelli, che sanno condividere i loro beni perché il criterio di scelta è dettato dall'amore.